L'autore ritiene che l'appello del ministro dell'Istruzione per giustificare le assenze per le manifestazioni per il clima sia umiliante per la scuola italiana e diseducativo per i ragazzi. Egli sostiene che la lotta per un ideale richiede un sacrificio personale e che i ragazzi dovrebbero dimostrare con i fatti di saper rinunciare a qualcosa per il proprio ideale. L'autore ritiene che i ragazzi che si assentano da scuola per il cambiamento climatico non siano credibili perché manifestano a costo zero e che sarebbero stati credibili se avessero dimostrato con i fatti di saper rinunciare a qualcosa per il proprio ideale.